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Venerdì 17  alla parrocchia San Giuseppe Innografo ad Augusta

Ritrovare il Concilio

Secondo incontro sul concilio ecumenico Vaticano II (1962-1965) promosso dall’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi. Venerdì 17 febbraio, alla parrocchia San Giuseppe Innografo ad Augusta alle ore 18,00 interverrà la prof.ssa Gabriella La Mendola, docente di Storia e filosofia e ricercatrice presso la Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna.

Il Concilio è la memoria ecclesiale più recente e, in parte, non ancora pienamente esplorata ed attuata. L’incontro, che sarà aperto dal direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali mons. Maurizio Aliotta, aiuterà a riscoprire il suo significato per la vita della Chiesa.

Terzo incontro giovedì 16 marzo, alla parrocchia Cristo Re a Lentini alle ore 18,30 con la prof.ssa Sandra Mazzolini, docente ordinaria di Missiologia e decano della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana di Roma.

Infine venerdì 21 aprile, all’Oratorio San Filippo Neri a Canicattini Bagni alle ore 18,00, con mons. Maurizio Aliotta, docente di Storia della teologia e Teologia Morale presso lo Studio Teologico San Paolo. 

Festa della beata vergine Maria di Lourdes

Festa della Beata Vergine Maria di Lourdes sabato e domenica fra Lentini e Francofonte promossa dalla sottosezione di Lentini dell’Unitalsi nell’ambito della Giornata mondiale del malato.

Sabato 11, a Lentini, alle ore 16.30 raduno dei fedeli presso la parrocchia Sant’Antonio di Padova. Alle ore 17.00 accoglienza del simulacro della Madonna. Alle ore 17.15 preghiera del santo rosario meditato. Alle ore 18.00 celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Antonino Cascio e animata dal coro della parrocchia Santa Tecla. Al termine adorazione e benedizione eucaristica.

Domenica 12, a Francofonte, alle ore 16.30 raduno dei fedeli presso la chiesa dell’Angelo. Alle ore 17.00 processione del simulacro della Madonna di Lourdes dalla chiesa dell’Angelo fino alla chiesa Madre e preghiera del santo rosario. Alle ore 18.00 celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Luca Gallina. Al termine adorazione e benedizione eucaristica.

Una comunità che si fa carico del malato è sanante e sanata

Si intitola “Una comunità che si fa carico del malato è sanante e sanata” il convegno che si terrà giovedì 9, al Centro congressi della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime nell’ambito della Giornata mondiale del malato.
Alle ore 18.00 introdurrà padre Raffaele Aprile, direttore della Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi. Dopo i saluti dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e del rettore della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, don Aurelio Russo, interverranno Antonina Franco, direttore Uoc malattie infettive all’ospedale Umberto I, su “Il ruolo del medico“; Massimo Tirantello, direttore Uoc neonatologia all’ospedale Umberto I, su “Parole e gesti per curare la persona”; Cristiano Celesia, professore di musica e sostegno, su “Sport e disabilità intellettiva: muoversi verso …”; Roberta Platania, dirigente medico Uoc malattie infettive all’ospedale Umberto I, su “Sanare o essere sanati”; Francesco Rametta, direttore sanitario Fondazione Sant’Angela Merici, su “Il malato nella comunità”; Roberto Cafiso, capo Dipartimento salute mentale Asp Siracusa, su “L’intreccio d’amore tra fede e ragione”. Le conclusioni sono affidate a monsignor Decio Cipolloni, già assistente nazionale dell’Unitalsi. A moderare gli incontri saranno padre Gabriele Falzone ofm, cappellano all’ospedale Umberto I e Corrado Di Stefano, medico di medicina generale, diacono permanente.

Viviamola, amiamola, aiutiamo gli altri a vivere la vita

“Ci sono due immagini usate da Gesù per designare i discepoli e la Chiesa: «Voi siete il sale della terra» e «Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,14). Il sale è simbolo della vita, perché esprime vigore e vitalità. E la seconda immagine: «Voi siete la luce del mondo». La luce è simbolo di vita, di gioia, di felicità. In maniera particolare la luce è legata alla vita, fino ad identificarsi con essa. Nella lingua italiana le espressioni “dare alla luce”, “venire alla luce” e “vedere la luce”, significano tutte nascere, e quindi esistere e vivere”. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nella sua omelia alla messa in Cattedrale per la 45a Giornata Nazionale per la Vita. “La morte non è mai una soluzione” è il tema scelto dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha invitato ad una riflessione etica sulla vita in tutte le sue manifestazioni.
“Sentire, ascoltare, vivere ci aiuta. In questi tempi difficili siamo chiamati ad operare insieme per essere più forti. La vita viviamola, amiamola,  diffondiamola, aiutiamo gli altri a viverla – ha detto l’arcivescovo di Siracusa -. Viviamo fino in fondo anche attraverso la morte che non è solo la conclusione della nostra esistenza ma anche la quotidianità che viviamo, come quando ci lascino delle persone care. Viviamola bene e viviamo la vera vita, quella che non finisce mai. La vita eterna che ci accompagnerà sempre. Portiamo l’impegno a vivere con passione la vita, sostenere gli altri soprattutto quando si presentano casi di disperazione: portiamo la parola della speranza che è la parola della vita. Dio è morto in croce per rendersi più vicino a noi. Quando facciamo l’esperienza della morte ci accostiamo al mistero della vera vita”.
Prima della celebrazione, una colorata passeggiata di adulti e bambini da piazza Minerva a piazza Duomo e poi l’incontro nella Cattedrale con alcune testimonianze introdotte dai responsabili della Pastorale della famiglia in Arcidiocesi, mons. Salvatore Marino, e Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro. “La famiglia è il luogo della custodia della vita, dove si genera la vita, dove si sperimenta l’esperienza della malattia e della morte – ha detto il diacono Salvatore Cannizzaro -. Ci colpisce positivamente l’uso della parola morte inserita nel tema della giornata, una parola dalla quale si vuole fuggire, trovando parole o frasi alternative. Mai la morte è una soluzione! Per noi cristiani l’esperienza della morte, vissuta come la fine naturale dell’esistenza, è parte integrante della vita stessa. Siamo chiamati a stare accanto alle persone sofferenti, ammalate, sole, morenti, dando loro conforto e consolazione, speranza, fino all’ultimo respiro, con com-passione”. Il responsabile della pastorale della famiglia ha ricordato che quest’anno ricorre il 70esimo anniversario della lacrimazione della Madonna a Siracusa: “L’evento della lacrimazione si realizza all’interno del contesto familiare, nell’abitazione di due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto; Antonina, in attesa del primo figlio, aveva una gravidanza difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista. Ai giorni d’oggi, in queste particolari situazioni, sarebbe facile intraprendere la soluzione estrema dell’aborto. In quest’anno di grazia vogliamo cogliere l’opportunità per celebrare il dono della vita, portando in ogni luogo e in ogni situazione, fino alle periferie più estreme”.
E’ iniziata con un ricordo la riflessione di Salvo Sorbello, presidente del Forum delle associazioni familiari della provincia di Siracusa: la grande marcia nel 1990, “quando circa 5mila persone marciarono dalla piazza delle Poste fino alla Cattedrale per testimoniare il loro impegno, la loro volontà di non far vincere una cultura libertaria che aveva spinto, per arrivare alla legge sull’aborto, una cultura libertaria centrata sull’autodeterminazione a scapito della vita nascente. Quando ci troviamo di fronte ad una ad una maternità imprevista, ad una malattia molto grave, ai conflitti familiari a quelli che possono essere anche il male di vivere dei nostri giovani o di anziani o disabili lasciati soli. Non bisogna mai cedere alla disperazione e non bisogna mai pensare che sia la morte la soluzione più appropriata. Purtroppo nella nostra Regione – ha concluso Salvo Sorbello – c’è soltanto un hospice pediatrico di quattro posti letto a Catania destinato i bambini che si trovano di fronte a situazione difficile non avendo più possibilità di guarigione. Non è accettabile che questi bambini e le loro famiglie vengono posti di fronte a situazioni così drammatiche e lasciati soli”.
Della morte come un tabù ha parlato Giovanni Moruzzi, Responsabile UOSD Hospice Cure Palliative ASP Siracusa: “Quando 33 anni fa ho cominciato ad occuparmi di malati oncologici inguaribili” ho potuto constatare che “fino a quando era possibile fare qualcosa sulla malattia c’era l’attenzione di tutti. Quando non c’era più nulla da fare improvvisamente si perdeva l’attenzione della persona. Le cure palliative sono quell’attenzione. Le cure palliative sono scandalo della scienza. E sono il futuro della scienza allo stesso tempo. Perché portano la scienza nella dimensione umana.  La vita vale perché è vita. E’ necessario allora trasformare un tempo di malattia che mi porta alla morte non come un tempo di attesa, ma come un fondamentale tempo di vita, relazione e di scambi, di possibilità di un lascito o un ricordo anche al nipote che non ha mai visto. C’è un’idea della sofferenza nell’aspetto fisico, psicologico e socio familiare”. Ma quella che si perde è la dimensione “di senso e significato, cioè la dimensione spirituale. Le principali richieste di eutanasia nascono dalla perdita del significato e del senso”.
Ed ha portato la sua personale esperienza anche Donatella Piccione, direttrice Casa di Riposo Sant’Angela Merici di Siracusa: “Ogni giorno dobbiamo essere all’altezza di rispondere ai bisogni delle persone che bussano alle nostre porte, di tutte le persone, senza distinzione alcuna, a partire proprio dai più fragili e deboli, da coloro che costituiscono le periferie esistenziali. Nelle strutture della Fondazione Sant’Angela Merici la persona non è solo accolta, curata o guarita: ma è “rigenerata” con amore. Rigenerata anche quando si presenta il momento di dovere accompagnare le persone anziane alla morte, dove lo sforzo per donare sollievo, speranza e consolazione all’anziano morente, diventano la priorità; dove l’attenzione è rivolta anche a dare coraggio e sostegno ai familiari. Ogni giorno mi accorgo che i nostri ospiti mi aspettano con affetto. Il loro sorriso e il loro sguardo mi danno la forza necessaria per affrontare la giornata lavorativa che, a volte, è molto pesante perché si cammina tra la sofferenza. Posso dire che con loro sperimento le parole di San Francesco: “è dando che si riceve”.
Infine Teresa Burgio dell’Unitalsi, l’associazione cattolica che si dedica al servizio degli ammalati e delle persone disabili, soprattutto, per accompagnarli a Lourdes e nei vari santuari italiani e internazionali. “Ne faccio parte da quando avevo 15 anni, ero stata promossa a scuola e un mio cugino mi volle regalare una vacanza alternativa, ovvero, una vacanza con l’Unitalsi alla Villa San Metodio a Canicattini Bagni, diciamo che mi ha fatto un regalo per tutta la vita, perché da quel momento l’associazione è diventata parte integrante della mia vita. L’anno successivo anche mia sorella e mio fratello hanno iniziato questo servizio, che con gli anni è diventato rapporto di amicizia, con le persone che avevano bisogno delle nostre mani, dei nostri piedi e della nostra voce. Non pensavamo che la disabilità arrivasse anche a casa nostra ed, invece, è arrivata con Elena. Elena è mia nipote, la figlia di mio fratello, una bambina di 15 anni, tetraplegica e non parla, ma attraverso la sua mimica facciale ci trasmette le sue emozioni. Penso che il Signore ci abbia fatto conoscere l’associazione per prepararci ad accogliere Elena, non è una situazione facile, per le sue condizioni di salute, per l’organizzazione quotidiana, ma grazie alla fede la viviamo come dono. Lei è certamente la persona più importante della nostra famiglia, Elena non saprà mai quanto amore è in grado di donare un suo sorriso, non saprà mai che la sua presenza è grazia e, non saprà mai, che grazie a lei, comprendiamo che la vita vale sempre la pena di essere vissuta”

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Sabato 25 la Scuola della Parola con l'arcivescovo Lomanto

Giornata mondiale della Gioventù

Si terrà a Lisbona in Portogallo dall’1 al 6 agosto la Giornata Mondiale della Gioventù. L’Ufficio di Pastorale Giovanile rende noto che è necessario definire la partecipazione. La partenza sarà lunedì 31 luglio per rientrare lunedì 7 agosto. Il viaggio aereo sarà da Catania a Siviglia e poi lo spostamento sarà in autobus dall’aeroporto di Siviglia a Lisbona. Il costo prevede: viaggio, vitto e alloggio per l’intera durata della permanenza a Lisbona, gli spostamenti (da Siviglia a Lisbona, all’interno di Lisbona, e da Lisbona a Siviglia), e l’intero kit del pellegrino della GMG. La sistemazione a Lisbona sarà presso delle scuole, o altre strutture che ci verranno indicate, quindi è necessario organizzarsi con zaino, stuoino e sacco a pelo. Sarà ancora possibile iscriversi alla GMG di Lisbona fino all’11 febbraio 2023, inviando una mail a siracusagiovani@outlook.it.
L’Ufficio Nazionale di Pastorale Giovanile della CEI ci invita a comunicarvi che l’iscrizione alla GMG da parte di tutti, anche di coloro i quali non volessero partecipare con la proposta offerta dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile deve comunque essere fatta attraverso il nostro Ufficio Diocesano – spiega don Daniele Lipari, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile -. Non siamo ancora in grado di fornirvi il programma dettagliato della GMG in quanto non è ancora stato reso noto dal Comitato Organizzativo Centrale. In seguito, vi comunicheremo alcuni incontri che svolgeremo in preparazione alla GMG e vi forniremo del materiale che potrete utilizzare con i giovani nelle vostre comunità per prepararci a questo grande e importante evento che coinvolgerà i giovani della Chiesa. Sin da ora, invitiamo tutti i giovani delle nostre comunità sabato 25 febbraio alle ore 20.00 presso la nostra Chiesa Cattedrale per la Scuola della Parola tenuta dal nostro Arcivescovo mons. Francesco Lomanto“.

In Cattedrale si celebra la Giornata nazionale per la Vita

La morte non è mai una soluzione

“La morte non è mai una soluzione” è il tema scelto dalla Conferenza Episcopale Italiana per celebrare la 45a Giornata Nazionale per la Vita domenica 5 febbraio.
Attraverso una lettura contestatrice della cultura di morte, che si insinua a tutti i livelli, siamo invitati a una profonda riflessione etica ricordandoci che «Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte» (Sap 1,14). Compito quindi di tutti i cristiani è difendere e sostenere la vita in tutte le sue manifestazioni” spiegano i responsabili dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia, mons. Salvatore Marino, con Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro.
Poiché la Giornata per la Vita coincide con la Festa di Sant’Agata, che vedrà la presenza di tutti i vescovi di Sicilia presso la Cattedrale di Catania, a Siracusa l’evento celebrativo diocesano è stato anticipato a sabato 4, alle ore 17.00.
Dopo l’accoglienza in via Minerva si procederà verso la Cattedrale dove avranno luogo gli interventi di Salvo Sorbello, Presidente del Forum delle associazioni familiari della provincia di Siracusa; Gabriele Burgio, presidente sezione Unitalsi Sicilia orientale; Giovanni Moruzzi, Responsabile UOSD Hospice Cure Palliative ASP Siracusa e Donatella Piccione, direttrice Casa di Riposo Sant’Angela Merici di Siracusa. Alle ore 18.30 la celebrazione eucaristica che sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto. L’Ufficio pastorale per la famiglia ha invitato tutte le realtà parrocchiali ed ecclesiali a promuovere per domenica le attività in parrocchia.
Un titolo molto forte e intrigante – ha spiegato mons. Salvatore Marino -. Un modo per mettere in risalto la necessità di avere una mentalità propositiva e aperta al futuro. Vivremo la giornata con due momenti: uno aggregativo nel passaggio da piazza Minerva alla Cattedrale. E poi abbiamo chiesto ad alcune persone una testimonianza nel servizio alla vita. La vita è una realtà complessa. L’arcivescovo, che ci accompagna in questo cammino, ha voluto anticipare la giornata proprio per fare una riflessione adeguata. La nostra società risolve i problemi eliminandoli. La proposta è trovare forme di sostegno alla soluzione dei problemi per far crescere le persone. Accettare questo superamento della morte come soluzione dei problemi”.

In occasione della Giornata mondiale del Malato

Invece un samaritano

In occasione della Giornata Mondiale del Malato, che si celebra sabato 11 febbraio, l’Ufficio per la Pastorale della salute propone alcuni momenti di comunione e riflessione.
Si inizia venerdì 3, alle ore 16.00, nella parrocchia San Luca evangelista all’interno dell’ospedale Umberto I, con la trasmissione del momento di preghiera di ringraziamento a Dio per i curanti “Invece un samaritano”.

“Chi prende sul serio il Vangelo non può esimersi dallo spendersi per gli altri – spiega padre Raffaele Aprile, direttore della Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi -. Se è vero come è vero che l’amore è il comandamento che qualifica il nostro essere cristiani ” da questo vi riconosceranno che siete miei discepoli , se vi amerete l’un l’altro come io vi ho amati”, ne deriva che sull’amore si costruisce la comunità ecclesiale. Una comunità plasmata dall’amore è necessariamente una comunità in uscita, una comunità che non teme di compromettersi e di rischiare, una comunità che nel suo vivere si ispira alla vicinanza, alla tenerezza, alla compassione. Cristo beneficava e sanava, guariva ogni sorta di infermità, la sua azione era un’azione sostanzialmente sanante. Andare incontro all’altro con amore comporta capire i problemi, le attese di chi ci sta di fronte, avere il coraggio e la forza di condividere gioie e dolori, fatiche e speranze, le croci, le vittorie e le sconfitte”.

Giovedì 9, al Centro congressi della basilica Santuario Madonna delle Lacrime, incontro su “Una comunità che si fa carico del malato è sanante e sanata”. Alle ore 18.00 introdurrà padre Raffaele Aprile, direttore della Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi. Dopo i saluti dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e del rettore della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, don Aurelio Russo, interverranno Antonina Franco sul Ruolo del medico; Massimo Tirantello su “Parole e gesti per curare la persona”; Cristiano Celesia su “Sport e disabilità intellettiva”; Roberta Platania su “Sanare o essere sanati”; Francesco Rametta su “Il malato nella comunità”; Roberto Cafiso su “L’intreccio d’amore tra fede e ragione”. Le conclusioni sono affidate a monsignor Decio Cipolloni, già assistente nazionale dell’Unitalsi.

Infine sabato 11, si celebra la trentunesima Giornata Mondiale del Malato, sul tema “Abbi cura di lui”. Il programma prevede alle ore 17.00 l’arrivo del quadretto della Madonna delle Lacrime nella chiesa di San Luca Evangelista dell’ospedale. A seguire la processione con il rosario ed il quadretto fino al Santuario della Madonna delle lacrime e alle ore 18.00 la solenne celebrazione presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


C’è Pace senza Perdono?

Si intitola “C’è Pace senza Perdono?”  l’incontro che si terrà venerdì 3 febbraio alle ore 17,30 all’Auditorium dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Siracusa.
Interverranno Enrico Tiozzo, Presidente della Federazione Centri di Solidarietà; Vincenzo Bellomo, responsabile dei progetti Pro Terra Santa di Betlemme; Wafa Musleh dell’ospedale per bambini di Betlemme. Modera Iole Randazzo del Centro di Solidarietà di Siracusa.
E’ il terzo appuntamento del ciclo di incontri su “Il Perdono: uno spazio fragile” organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria in collaborazione con la Caritas diocesana, l’ISSR San Metodio, il Centro Culturale San Massimiliano Maria Kolbe, il Centro di Solidarietà, la Libera Associazione Forense e la sezione di Siracusa dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.

Quattro incontri sul concilio ecumenico Vaticano II

Ritrovare il Concilio

Il concilio ecumenico Vaticano II (1962-1965) dice ancora qualcosa alla Chiesa cattolica? Di certo è la memoria ecclesiale più recente e, in parte, non ancora pienamente esplorata ed attuata. L’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali, come contributo specifico al cammino sinodale intrapreso lo scorso anno, propone quattro incontri sul concilio per riscoprire il suo significato per la vita della Chiesa.
Si inizia venerdì 27 gennaio, alle ore 18.00 al centro congressi del Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa con don Pino Ruggieri, docente emerito di Teologia Fondamentale presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania. 

Secondo incontro venerdì 17 febbraio,  alla parrocchia San Giuseppe Innografo ad Augusta, sempre alle ore 18,00 con la prof.ssa Gabriella La Mendola, docente di Storia e filosofia e ricercatrice presso la Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna.

Terzo incontro giovedì 16 marzo, alla parrocchia Cristo Re a Lentini alle ore 18,30 con la prof.ssa Sandra Mazzolini, docente ordinaria di Missiologia e decano della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana di Roma.

Infine si conclude venerdì 21 aprile al centro congressi del Santuario della Madonna delle Lacrime alle ore 18,00, con mons. Maurizio Aliotta, docente di Storia della teologia e Teologia Morale presso lo Studio Teologico San Paolo. 

Pacem in terris con Fabio Zavattaro

L’enciclica di Giovanni XXIII sulla pace fra tutte le genti “Pacem in terris” sarà il tema al centro della conversazione che avrà luogo sabato 28 alle ore 19.30 nella chiesa Madre di Floridia, nell’ambito della Festa della pace.
Protagonista sarà il vaticanista Fabio Zavattaro che dialogherà con il giornalista Salvo Pappalardo sul magistero pontificio da Giovanni XXIII a oggi per costruire la pace. Ad introdurre l’incontro, promosso dalla Chiesa Madre di Floridia e dall’Azione Cattolica, saranno don Alessandro Genovese e Luca Cantone, presidente di Ac a Floridia.