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Essere testimoni del Risorto

Essere segno della presenza di Cristo Risorto nel mondo; vivere una fede più incarnata nella storia e nel rapporto con gli altri; con la testimonianza del Risorto offrire al mondo di oggi un cammino di civiltà e di progresso. Sono le tre indicazioni che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha voluto fornire nel giorno di Pasqua durante la celebrazione solenne nella chiesa Cattedrale.
“Con la risurrezione Gesù è libero dai condizionamenti del tempo e dello spazio, non è soggetto ai limiti del mondo, non fa più parte del mondo, è il mondo che fa parte di Lui, deve accogliere Lui e deve entrare nel mistero della sua presenza. Dove è lui siamo anche noi; ma anche dove siamo noi è lui. Viviamo alla presenza di Dio, davanti a lui, sotto il suo sguardo. Dio sia con noi in tutto quello che facciamo. (…) L’incontro con Gesù ci porta ad essere vicini agli altri. Per noi ciò significa vivere una fede più incarnata nella storia. È importante costruire le giuste e belle relazioni. L’atteggiamento, il sorriso, l’accoglienza ci permettono di stare bene e di operare meglio. La comunione fa la forza. Ma non solo siamo più forti, ma consentiamo a Dio di abitare in noi. Viviamo la nostra pasqua e riscopriamo il nostro dono agli altri. Impegniamoci sempre più a crescere insieme, a camminare insieme e a ricercare il bene comune. (…) Diveniamo testimoni del messaggio di salvezza e di pace. Ovunque ci troviamo, ovunque operiamo, ovunque ci chiama il Signore, siamo sempre i testimoni del Risorto”.
Mons. Lomanto poche ore prima, nella veglia sempre in Cattedrale, aveva ricordato: “Anche noi siamo risorti con il Signore e siamo nel giorno che non conosce tramonto, siamo trasferiti nel suo regno, e anche per noi si è aperta l’eternità. Egli con il battesimo ci ha fatto una sola cosa con lui. Dove è lui siamo anche noi; ma anche dove siamo noi è lui. Non c’è bisogno di andare in cielo per incontrare Dio, perché il cielo di Dio siamo ora noi. Viviamo alla presenza di Dio, davanti a lui, sotto il suo sguardo. Dio sia con noi in tutto quello che facciamo. Diveniamo testimoni del messaggio di salvezza e di pace. La memoria della pasqua che viene risvegliata anche attraverso le espressioni della pietà popolare, alimenti la speranza che può dare una prospettiva di autentica civiltà e di vera solidarietà e di profonda concordia alla nostra società. Ovunque ci troviamo, ovunque operiamo, ovunque ci chiama il Signore, siamo sempre i testimoni del Risorto. Il Signore ci conceda giorni di pace e di risurrezione. Anche quando la vita è dura e difficile, ci aiuti a vivere da risorti. E quando sopraggiunge l’ora buia della croce ci faccia vivere come figli della luce. La Vergine Maria ‒ siamo nell’anno mariano ‒ ci guidi con la sua materna protezione nel cammino della speranza che ci conduce al Padre. Gesù Risorto, il Vivente, ci doni ogni giorno la sua pace”.

L’Ora della Madre al Santuario

Sabato 8 aprile, alle ore 10.00, esposizione straordinaria del Reliquiario delle Lacrime della Madonna e preghiera dell’Ora della Madre delle Lacrime presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.

Si tratta di un tempo di preghiera per stare accanto alla Madonna nel momento in cui Gesù morto è deposto nel Sepolcro.
Le Lacrime della Madonna a Siracusa rimandano al mistero Pasquale di Gesù crocifisso, morto e risorto, al quale Maria SS.ma ha partecipato per predilezione
divina, diventando Madre dell’umanità nuova ai piedi della Croce.
La preghiera si articola in quattro momenti: l’introduzione, con Maria accanto al Sepolcro di Gesù; ascolto della Parola di Dio: dalla fede di Abramo alla fede della Madre davanti al sacrificio di Cristo morente sulla Croce e sepolto nelle viscere della terra; lettura dell’omelia di San Giovanni Paolo II sulle Lacrime della Madonna; riti conclusivi, con Maria in attesa della risurrezione di Gesù.
Il Venerdì Santo si consuma il sacrificio dell’«Ora» di Cristo, vittima sull’altare della Croce: ai suoi piedi, per divino volere, stava Maria unita a Lui indissolubilmente nel dolore e nell’offerta. Il Sabato Santo è l’«Ora» della Madre: «Ora» nella quale Lei visse la prova suprema della fede e dell’unione al Dio Redentore. Il Sabato Santo è l’Ora di Maria Santissima, è l’Ora della preghiera e delle Lacrime della Madre, che completò in sé quel che mancava ai patimenti del Figlio suo Gesù Cristo, a favore della Chiesa (cf. Col 1, 24), che si raccoglie nel suo Cuore di Madre, dove fiorisce la speranza di tutta l’umanità.

L'arcivescovo Lomanto alla messa del crisma in Santuario

“Quale testimonianza di amore siamo capaci di dare?”

Siete sacerdoti in cura d’anime, siete chiamati a portare il peso dei peccati della comunità, a sostenere il cammino spirituale delle persone, a condividere le loro gioie e le loro ansie e preoccupazioni, a dare la vostra vita per loro. Se conoscerete il peso della incomprensione, della solitudine, delle difficoltà pastorali, dei problemi delle famiglie, dei giovani, degli adulti, degli anziani, siate certi che vivete l’esercizio più alto del vostro sacerdozio”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, rivolgendosi ai presbiteri presenti oggi alla messa del crisma nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
La messa crismale – che il vescovo celebra con i presbiteri della diocesi e durante la quale consacra il crisma e benedice gli oli – è una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo e un segno della comunione dei presbiteri con lui ed esprime l’unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio vescovo” ha detto mons. Lomanto ringraziando per la presenza mons. Salvatore Pappalardo, vescovo emerito, che il 5 marzo scorso ha celebrato il 25mo anniversario di ordinazione episcopale; e rivolgendo un caro saluto a distanza a mons. Giuseppe Costanzo che nel dicembre scorso ha festeggiato il 90mo compleanno e due giorni fa ha celebrato il 47mo anniversario di episcopato.
Nella vostra unione con Gesù vivete la missione di salvezza nei confronti del mondo, portate in esso un alito di vita nuova, caricatevi di tutta la responsabilità universale” ha detto mons. Lomanto. “Ma quale testimonianza di amore siamo capaci di dare alla Chiesa e al mondo? In voi deve vivere il Cristo, gli uomini devono vederlo e riconoscerlo in voi. Avete scelto di seguire Gesù Buon Pastore nel servizio al popolo santo di Dio. Deve continuare tutta la vita il cammino di una vostra adesione e trasformazione in Colui che vi ha scelto. Siate fedeli. Il Signore ci chiama alla perfezione dell’amore, alla carità pastorale, e questa si può e si deve raggiungere non fidando in noi stessi ma nella sua onnipotenza di amore. Coraggio dunque ma umiltà. Umiltà pacifica e profonda. Se vivrete la consapevolezza del vostro nulla, se ammetterete di essere nulla, se sarete contenti che anche gli altri vi ritengono nulla, allora Dio opererà in voi. Soprattutto fedeltà, umiltà e fiducia”.
Infine l’arcivescovo ha chiesto di pregare “perché il Signore doni alla Chiesa vocazioni al ministero ordinato e alla vita religiosa. Sosteniamo con la preghiera il Seminario, i Monasteri, gli Istituti religiosi e secolari. Accogliamo le manifestazioni di affetto e di preghiera verso il presbiterio che in questo Giovedì Santo sono pervenute dai tre Monasteri di clausura presenti nella Diocesi. Accogliamo con animo grato gli oli che provengono dal Giardino della memoria delle stragi di Capaci, a trentuno anni da quell’evento criminale, e dalla munificenza dei produttori della Coldiretti, che anche questʼanno rinnovano il loro dono. Viviamo con intensità l’Anno Mariano. La Vergine Maria, nostra Madre, che ha consegnato alla nostra Chiesa l’inesauribile significato del dono delle sue Lacrime, consoli i nostri cuori, rafforzi la nostra speranza, incoraggi la nostra testimonianza di vita. Le sue lacrime possano essere balsamo per le ferite dell’umanità afflitta dalla guerra, possano giovare alla conversione dei cuori induriti dal male e possano irrigare e far germogliare i semi di bene presenti nella nostra Chiesa. Il pianto di Maria ‒ segno di rinascita, di cambiamento, di ripresa ‒ ci apra alla speranza di un mondo nuovo, alla gioia della risurrezione e all’esercizio della carità che non avrà mai fine”.

Con la messa crismale ha preso il via il Triduo pasquale. Stasera alle 18.30 messa in coena domini in Cattedrale: l’arcivescovo presiederà la solenne liturgia per fare memoria dell’istituzione dell’Eucarestia e – con il gesto della lavanda dei piedi – dell’istituzione del sacramento dell’Ordine. Dopo la messa, l’eucarestia rimarrà per tutta la notte nell’altare della reposizione (comunemente chiamato “sepolcro”) per l’adorazione personale. Domani, venerdì santo, alle 18.30 celebrazione della Passione del Signore in Cattedrale. Sabato, alle 22.30 l’arcivescovo presiederà la Solenne Veglia di Pasqua. Infine, domenica 9 aprile, Pasqua in Resurrectione Domini, alle 10.30, il solenne pontificale.

Sortino

 

Siracusa Chiesa di San Martino

…. .i Siracusani, che ardevano della brama di veder la patria rialzata politicamente in splendidezza e decoro […] non lasciavano opera intentata per sollevarla dal suo languore, rianimarla, rinvigorirla. Ed il facevano precipuamente col mezzo delle solite feste religiose per le quali il popolo mettevasi in moto, ed immaginando spettacoli nuovi e nuovi trattenimenti, attiravano gran frequenza di gente di tutta Sicilia, che almeno per quei dì rendevano Siracusa oltremodo festevole e gioconda. Tali furono le feste del Corpus Domini del 1795 feriate dalla confraternita dello Spirito Santo. Sceniche rappresentazioni si fecero di fatti biblici, e di storia antica in piazza del duomo, all’Amalfitania, al Dammuso..

Queste parole di Serafino Privitera, tratte dall’opera “Storia di Siracusa”, ci offrono uno spaccato della vita sociale e religiosa della Siracusa del 700. Le devozioni popolari erano particolarmente curate dalle confraternite che, in un clima di aperta rivalità tra loro al quale non erano estranei esponenti del clero come lo storico Giuseppe M.

Capodieci, solennizzavano le feste religiose con processioni e con carri trionfali, promuovendo, inoltre, il componimento e la rappresentazione di drammi sacri.

Queste manifestazioni raggiungevano il loro culmine nella Solennità del Corpo e Sangue di Cristo e nel Triduo Pasquale quando, a detta dello stesso Privitera, con apparati e simulacri di personaggi storicamente vestiti si rappresentava un fatto della Scrittura: come il Giudizio di Salomone, il Trionfo di Giuditta od altro somigliante.

La tradizione della rappresentazione di una scena della ne di Cristo è giunta fino alla metà del secolo XX ad opera dell’Arci-confraternita dello Spirito Santo, che aveva sede nella Chiesa dello

Spirito Santo sul Lungomare Ortigia. Interrottasi per il venire meno dei confrati, la rappresentazione del Mistero nella Settimana Santa, raffigurante una stazione della Via Crucis, è stata ripresa circa un ventennio fa dal compianto mons.

Sebastiano Gozzo, Parroco di San Martino e Rettore della Chiesa dello Spirito Santo.

L’opera iniziata da Mons. Gozzo è stata sostenuta e continuata, dopo la sua morte, da un gruppo di laici della Parrocchia S. Martino Vescovo che tuttora promuove il recupero e il restauro di quanto resta dei manichini dell’antica Arciconfraternita dello Spirito Santo.

 

Siracusa Immacolata

2 Aprile Domenica delle Palme

Ore 10,30 Nella chiesa di san Filippo Apostolo: Benedizione delle palme e dei ramoscelli d’ulivo e partenza della processione verso la chiesa di san Giovanni Battista ove sarà celebrata la Santa Messa.

Ore 18,00 Santa Messa, esposizione del Santissimo Sacramento e inizio delle Sacre Quarantore.

3 – 5 Aprile Sacre Quarantore

Ore 15,00 Esposizione del Santissimo Sacramento.

Ore 17,00 Santo Rosario.

Ore 17,30 Vespri ed Esercizi Spirituali.

Ore 18,00 Benedizione Eucaristica e Santa Messa.

6 Aprile Giovedì Santo «In Cœna Domini»

Ore 18,00 Santa Messa «In Cœna Domini» e spogliazione degli altari.

Processione verso la chiesa di san Giovanni Battista ove sarà allestito il tradizione «Sipulcru». Le chiese di san Filippo Apostolo e san Giovanni Battista resteranno aperte fino alla mezzanotte.

7 Aprile Venerdì Santo «In Passione Domini»

Ore 18,00 Azione Liturgica della Passione del Signore

Ore 19,00 «Scisa a Cruci», discesa e deposizione del Signore dalla Croce nell’Urna.

Processione del Gesù Morto e della Beata Vergine Maria Addolorata per le vie: via della Giudecca, via Logoteta, via Roma, piazza Minerva, piazza Duomo, via Saverio Landolina, via Amalfitania, piazza Archimede, corso Giacomo Matteotti, via Mario Adorno, via Vincenzo Mirabella, piazzetta del Carmine, via Tommaso Gargallo.

In via Tommaso Gargallo il monumento del Gesù Morto proseguirà per via Tommaso Gargallo mentre il simulacro della Beata Vergine Maria Addolorata proseguirà per via dei Mergulensi, via Santi Coronati e via Maestranza.

In piazza Francesco Corpaci ci sarà il tradizionale inchino della Beata Vergine Maria Addolorata al Gesù Morto e i due simulacri proseguiranno insieme per via della Giudecca e rientreranno insieme nella chiesa parrocchiale di san Filippo Apostolo.

8 Aprile Sabato Santo

Ore 20,00 Solenne Veglia Pasquale e svelata del simulacro di Gesù Risorto.

9 Aprile Domenica di Pasqua «In Resurrectione Domini»

Ore 9,30 Santa Messa letta

Ore 18,00 Santa Messa solenne

Palazzolo Acreide

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Floridia