Suor Lucia, missionaria in Kenya, vittima del covid 19

La crisi di speranza nel mondo d’oggi è intimamente legata alla crisi di fede. A sua volta, la crisi di fede è legata alla crisi di amore. Parafrasando il Cantico dei cantici e ponendo l’attenzione sulla donna che il testo attribuito a Salomone descrive, notiamo la sua alta vocazione ed identità: essa è chiamata ad immettere nella storia una profonda dinamica di amore, che possa dare orientamento alle repentine trasformazioni della società attuale. Si deduce quindi che la missione della donna di oggi è quella di contribuire alle continue conquiste civili, animandole d’amore. La donna con l’amore, è la custode dell’uomo. Dell’umanità dell’uomo.

Ma la forza devastatrice del Covid-19 continua inesorabilmente a trascinare negli abissi speranze e certezze, e soprattutto spegne, sicuramente con l’approvazione divina, cuori e anime ardenti di carità. Una donna, una suora: suor Lucia Martorano, 57 anni, dopo aver lasciato tutto e seguito il Signore sulla via dell’impegno missionario, nei giorni scorsi è entrata nella luce di Cristo risorto, a Katau, in Kenya, dove risiedeva dall’undici dicembre 2001. Essendo una religiosa collegina della Sacra Famiglia, Lucia ha dedicato la sua vita ai piccoli, facendo loro da mamma e da insegnante, dove appunto a Nairobi dirigeva una scuola chiamata “Scuola Corradini”, più precisamente in inglese:“Corradini Chatolic primary school: education and formation“,  da lei iniziata nel e con il nome del suo fondatore il venerabile cardinale Pietro Marcellino Corradini, il quale nella prima metà del ‘700 a Sezze si adoperò per l’educazione delle ragazze, dando vita alle Convittrici della Sacra Famiglia, in seguito diventate Collegine della Sacra Famiglia.

Suor. Lucia, figlia del poeta dialettale sortinese Settimo Martorano, possedeva un sorriso radiante, con il quale comunicava la sua fede, conquistando la fiducia di tutti e l’amabilità. Ultimamente aveva ricevuto una “grazia “ da lei richiesta e ottenuta attraverso la bontà del Signore e la volontà virtuosa degli uomini, cioè di scavare un pozzo, vicino la scuola, affinché la sua gente e i suoi bimbi avessero acqua. Amata e conosciuta anche nella sua Sortino, paese natale, che oggi insieme alle tante suore provenienti dal paese di collina e sparse per il mondo piangono la sua scomparsa.

Molti sortinesi, specie i più giovani, non hanno conosciuto questa grande e forte donna, ma tanti adulti la ricordano con affetto e grande stima. Quando ritornava a casa per le vacanze, gioiosamente e scherzosamente invitava i conoscenti ad un viaggio in Kenya per mostrare l’opera che Dio stava compiendo per mezzo di lei.

La missione di suor Lucia si è conclusa mirabilmente, poiché ha sempre animato d’amore le sue scelte, le sue parole e le sue azioni con gli uomini e le donne che la Provvidenza le ha posto innanzi, e siamo sicuri che dovunque avesse operato, prima a Sortino e poi a Nairobi, sia sbocciata una profumata rosa d’amore di Dio per l’umanità. Fra le tante azioni missionarie svolte dalla religiosa, ci piace ricordare la soddisfazione per realizzazione dell’ultimo pozzo che ha assicurato il sostentamento alle famiglie del luogo.

Una messa in suffragio sarà celebrata lunedì 2 agosto alle ore 18.30 nella chiesa Madre di Sortino. Per suo espresso desiderio, la salma di suor Lucia riposerà in Africa, nella terra della sua missione. Alla mamma ed a tutti i familiari le più sentite condoglianze del direttore e della redazione di Cammino.

Vincenzo Maria Rio
(Da Cammino)