Convegno regionale dei Presbiteri

Si terrà dal 23 al 26 novembre a Cefalù, il IV Convegno regionale dei presbiteri. I vescovi delle diciotto Diocesi siciliane hanno inviato un messaggio a tutti i sacerdoti che svolgono il loro ministero nell’isola. Tema dell’appuntamento, in programma all’Hotel Costa Verde, è “Ordinati al Presbiterio per una Chiesa in uscita. A 50 anni dalla Presbyterorum Ordinis“. 

“Il prossimo 7 dicembre – scrivono i vescovi – ricorderemo il 50 della promulgazione del Decreto conciliare Presbyterorum Ordinis, sul ministero e la vita dei presbiteri, i quali “in virtù dell’Ordinazione e della missione che ricevono dai Vescovi, sono promossi al servizio di Cristo maestro, sacerdote e re. Essi partecipano al Suo ministero, per il quale la Chiesa qui in terra è incessantemente edificata in popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio vivo dello Spirito Santo” (Proemio). Volendo commemorare quel felice anniversario, è stato avviato un percorso di riflessione e di studio del documento promosso dalla Commissione Presbiterale Siciliana durante l’anno pastorale in corso. Attingendo anche alla nostra tradizione convegnistica, si è scelto di svolgere cinque seminari di studio nelle Metropolie della nostra Regione Ecclesiastica, con il coinvolgimento dei Consigli presbiterali. Così facendo si è voluta tracciare una pista condivisa, allo scopo di facilitare il cammino sinodale, per giungere alla celebrazione del IV Convegno Regionale dei Presbiteri di Sicilia. Siamo consapevoli della grave responsabilità che incombe su di noi in ordine al cammino di santità da percorrere nelle Chiese affidate alle nostre cure pastorali, in particolar modo insieme con i nostri presbiteri, “saggi collaboratori dell’Ordine episcopale” (LG 28), con i quali formiamo l’unico presbiterio. Infatti è evidente che “nessun presbitero è in condizione di realizzare a fondo la propria missione se agisce da solo e per proprio conto, senza unire le proprie forze a quelle degli altri presbiteri sotto la guida di coloro che governano la Chiesa” (PO 7). L’amore paterno e la volontà di servire con gioia le persone che sono state affidate alla nostra cura pastorale ci spinge a essere attenti, docili, vigili, umili, disponibili a motivare con entusiasmo e generosità il nostro ministero”.